Sbarco in Normandia, la storia dell’operazione Overlord: cos’è successo il 6 giugno 1944

Sbarco in Normandia, la storia dell’operazione Overlord: cos’è successo il 6 giugno 1944

Il 6 giugno 1944, giorno noto come D-Day, le forze alleate sferrarono un massiccio attacco combinato via mare, aria e terra contro la Francia, allora sotto il controllo nazista. Questo assalto, identificato con il nome in codice Operazione Overlord, segnò l’avvio di una complessa e lunga campagna per liberare il nord-est dell’Europa dall’occupazione tedesca. Quest’operazione, tra le più intricate della storia, venne pianificata e condotta con una meticolosità molto alta. L’obiettivo principale era sradicare l’espansione nazista che minacciava l’Europa. Ogni dettaglio era importante, e i primi passi erano fondamentali per il successo complessivo della campagna.

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Normandia, 80 anni dallo sbarco
Una puntata speciale presentata da Alberto Angela dedicata allo sbarco in Normandia. Il divulgatore ripercorre tutte le fasi del grande sbarco militare, il più grande della storia. Vengono raccontate la preparazione e le conseguenze di ciò che è accaduto, dall’inizio fino al momento della liberazione di Parigi, che è avvenuta nel 1944. Proprio questo ha segnato la fine dell’operazione cominciata con il D-Day. Normania, 80 anni dallo sbarco va in onda su Rai 1 in prima serata lunedì 3 giugno 2024.

L’assalto iniziale

Nelle prime ore del 6 giugno 1944, le truppe aeree alleate si paracadutarono su vari punti strategici del nord della Francia. Successivamente, le forze terrestri sbarcarono su cinque spiagge iniziando l’attacco via mare. Entro la fine della giornata, gli alleati erano riusciti a stabilire una testa di ponte lungo la costa, permettendo loro di avanzare nell’entroterra francese.

L’importanza di un nuovo fronte settentrionale

Nel dicembre 1941, gli alleati determinarono che la sconfitta della Germania fosse la priorità principale nella Seconda guerra mondiale. L’apertura di un altro fronte avrebbe reso più leggera la pressione verso l’Unione Sovietica. Allo stesso tempo il fatto che la Francia venisse liberata avrebbe portato ad un indebolimento della Germania.

Un’invasione riuscita avrebbe privato la Germania di importanti risorse e accessi a nodi strategici vitali. Creare una strada per truppe e rifornimenti consentì agli alleati di essere presenti nell’area dell’Europa settentrionale per la prima volta dal 1940.

Un piano per la riconquista dell’Europa

Nonostante i piani per invadere l’Europa fossero iniziati subito dopo l’evacuazione di Dunkerque nel 1940, i preparativi dettagliati per l’Operazione Overlord iniziarono solo dopo la conferenza di Teheran a fine 1943. In questa conferenza, Iosif Stalin, Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt raggiunsero accordi cruciali per una cooperazione tra l’Unione Sovietica, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti contro le potenze dell’Asse. Questi tre leader, noti come i Tre Grandi, si riunirono solo due volte durante la Seconda guerra mondiale, ma le decisioni prese in queste occasioni influenzarono direttamente il corso del conflitto.

La pianificazione dell’operazione

Sotto la guida del generale statunitense Dwight D. Eisenhower, una commissione fu istituita nel dicembre 1943 per pianificare le operazioni navali, aeree e terrestri in Normandia. Contemporaneamente, furono organizzate campagne diversive per distrarre le forze tedesche dalla Francia.

Nella prima parte del 1944, 9 milioni di tonnellate di rifornimenti e attrezzature furono trasportati dall’America del Nord alla Gran Bretagna. Dal dicembre 1939, una considerevole forza canadese si era stabilita in Gran Bretagna, e tra il 1943 e il 1944, oltre 1,4 milioni di soldati americani arrivarono in Europa per prendere parte allo sbarco.

L’esecuzione del D-Day

Il D-Day rappresentò la più vasta operazione via mare, aria e terra della storia, richiedendo una cooperazione senza precedenti tra le forze armate internazionali. Nel 1944, più di due milioni di soldati di oltre dodici nazioni erano presenti in Gran Bretagna, pronti per l’invasione. Il giorno dello sbarco, le forze alleate erano composte principalmente da truppe statunitensi, britanniche e canadesi, ma includevano anche supporto navale, aereo e terrestre da vari Paesi.

Con un’operazione di tale portata e complessità, il D-Day segnò una svolta decisiva nella Seconda guerra mondiale, aprendo la strada alla liberazione dell’Europa occidentale dall’occupazione nazista e cambiando il corso della storia.