Dalla contaminazione di rap mediterraneo e armonie tipicamente italiane nasce Mille vote ancora, il pezzo in gara di Rocco Hunt al Festival di Sanremo 2025. Il brano intreccia note che mescolano l’italiano al napoletano, mettendo in luce un messaggio rivolto a chi ha dovuto lasciare la propria terra, senza mai dimenticare i luoghi e gli affetti di partenza. La produzione, affidata a Zef e Room9, unisce profondità nei testi e suoni contemporanei, realizzando uno stile che trasmette malinconia e ricerca di rivincita.
Il ritorno sul palco dell’Ariston
Il cantautore è pronto a calcare il palco dell’Ariston per la terza volta. La prima apparizione risale al 2014, quando si aggiudicò la sezione “Nuove proposte” con “Nu juorno buono”, pezzo che segnò un momento storico grazie all’uso del rap e della lingua napoletana in un contesto tradizionalmente votato alla melodia.
Nel 2016, invece, ha partecipato tra i “Campioni” con “Wake Up”, piazzandosi in Top10 e consolidando la sua identità artistica. Oggi, con “Mille vote ancora”, rinnova il suo legame con il Festival, portando una canzone che sa parlare al cuore e alla memoria.
Questo nuovo capitolo conferma la capacità di Rocco Hunt di fondere generi apparentemente distanti, dando spazio all’urban più intenso e a tonalità legate alle radici del Sud. In ogni passaggio, la penna dell’artista risulta chiara e viscerale, come fosse un diario personale aperto agli ascoltatori. L’Ariston si conferma un luogo ideale per condividere messaggi forti, guidati da sonorità coinvolgenti.
L’anima di Mille vote ancora
“Mille vote ancora” esprime una nostalgia che nasce dal distacco forzato da un posto complicato, in cui problemi e contraddizioni convivono con un fascino che nessun altro luogo riesce a replicare. Attraverso immagini vivide e ricordi legati all’infanzia, Rocco descrive momenti semplici che a volte si apprezzano solo quando non ci sono più. La sua voce racconta mattine scandite dall’aroma del caffè, canzoni trasmesse in una cucina affollata di speranze e partite improvvisate nei vicoli di un quartiere che si trasforma in stadio.
Nei versi affiora il senso di riscatto: chi parte spesso rinuncia a tante cose, ma conserva sempre un legame profondo con ciò che ha lasciato. Le parole sottolineano che quel vuoto rimane anche quando si raggiunge il successo, perché i ricordi non si cancellano. L’artista rivela una chiara volontà di raccogliere tutte queste emozioni, portarle su un palco prestigioso e gridare al pubblico la verità di chi ha fatto i bagagli per realizzare i propri obiettivi.
Un messaggio di malinconia e riscatto
Nelle strofe emergono interrogativi su eventuali errori commessi e occasioni perdute, domande che chiunque abbia cambiato vita si è posto almeno una volta. L’orgoglio diventa un ostacolo quando impedisce di tendere la mano a chi si è lasciato alle spalle. È qui che il brano scuote l’ascoltatore, invitandolo a riflettere sull’importanza di mettere da parte certe barriere.
L’idea di tornare indietro “mille volte” diventa simbolo di un desiderio profondo: recuperare le radici e trasformare i ricordi dolorosi in motivazione per il presente. La canzone parla ai cuori di chi, per varie ragioni, non ha più potuto vivere i luoghi d’origine, ma sente ancora ogni singolo dettaglio sotto la pelle. È un racconto di partenze e ritorni, di distanze fisiche che non attenuano il richiamo di ciò che ci ha formato. In questo senso, Rocco Hunt invita a non dimenticare ciò che siamo stati, mostrando che la forza per andare avanti si trova proprio in quegli istanti di vita vissuta.
Con “Mille vote ancora”, il rapper salernitano offre dunque un tributo alla sua terra e a tutte le persone costrette a lasciarla, mantenendo vivo un legame che non si spegne mai. L’intento è chiaro: attraverso urban e melodia, voce e passione, comunicare speranza a chi crede ancora nel potere delle radici e nel calore di casa.