Sulla Via di Damasco: intervista alla conduttrice Eva Crosetta

Eva Crosetta

La protagonista della nostra intervista di oggi è una delle conduttrici maggiormente in vista nel panorama italiano contemporaneo. Eva Crosetta nasce a Castelfranco Veneto il 29 agosto del 1976. La passione per l’intrattenimento nacque sin dalla tenera età, quando il padre tornò a casa con una delle prime videocamere, andate a ruba tra le famiglie che le acquistavano per immortalare i primi ricordi su pellicola.

Oggi, Eva Crosetta ne ha fatta di strada, arrivando a condurre alcuni tra i programmi più apprezzati del piccolo schermo italiano, tra cui Sulla Via di Damasco.

Al timone del programma già da qualche anno, Crosetta racconta approfondimenti sulla realtà ecumenica, umana e sociale, dedita al volontariato sul territorio italiano e non solo. Il programma intende essere un vero e proprio testimone dei valori positivi di solidarietà espressi dalla tradizione cristiana, proiettandoli concretamente nel quotidiano delle persone come fonti di speranza, per vivere un futuro ottimistico ed un presente luminoso.

Dai microfoni RAI alle nostre penne, per scoprire i dettagli su cosa si prova a condurre un programma tanto emozionante e qual è la ragione per la quale sia così tanto amato dagli italiani. Eva Crosetta ci ha concesso un’intervista esclusiva all’interno della quale scendere nei particolari in merito al programma e alle storie che vengono raccontate a Sulla Via di Damasco, permettendo ai telespettatori appassionati di scoprire il loro palinsesto preferito sotto una luce diversa, ma non per questo meno brillante.

Com’è stato prendere le redini di un programma apprezzato come Sulla Via di Damasco?

Sulla Via di Damasco è la super strada della vita! Inizialmente non è stato affatto facile gestire un passaggio di testimone di tale autorevolezza. Ho dovuto prendere le giuste misure e accortezze, ma col tempo e grazie al supporto della mia squadra, ho avuto modo di sentire finalmente mio il programma.

Le storie raccontate durante il programma sono molto intense. Come le interpreti e cosa ti lasciano a telecamere spente?

Mi ritrovo nelle storie che racconto, comprendo meglio me stessa e capisco che non sono sola e che il Signore ci porge diversi appigli, basta solo volerli vedere e, soprattutto, riuscire a coglierli! Spesso mi sento dire che trasmetto una grande serenità a chi mi guarda da casa, ma non penso sia merito mio, mi lascio impressionare come una pellicola fotografica e rifletto la luce delle straordinarie persone che incontro!

Quali sono e in che modo, secondo te, Sulla Via di Damasco aiuta le persone a rispondere agli interrogativi più grandi?

Sono davvero molti: “Che ci faccio su questo mondo?”, “Che significato ha la mia esistenza?” “Come posso provare ad essere felice colmando i vuoti che sento in questa società tanto più veloce rispetto al mio cuore?” Credo che ognuno di noi dovrebbe imparare dalla saggezza dei bambini e chiederci perché non riusciamo mai ad accontentarci neanche nei momenti di felicità. La prospettiva della fede può aiutarci a trovare la risposta. La gioia dell’essere Cristiano è imparagonabile.

Qual è la parte preferita del tuo lavoro?

Mi stimola molto confrontarmi e dialogare con chi dubita e non crede. Punto ad arrivare a loro…abituiamoci a pensare e ragionare siamo fatti per le alte vette! Inoltre, adoro lasciarmi stupire dalle tante testimonianze. Ciò che amo di più del mio lavoro è quando riesco a scrutare l’anima dei miei interlocutori, ascoltandone i silenzi e comprendendo il tipo di viaggio che sta compiendo. Spesso ci vuole tutta la vita per raggiungere la destinazione.

Cosa c’è in serbo per la prossima stagione?

Abbiamo molte idee. Posso anticiparvi che andremo in trasferta in Sicilia nei primi di settembre. Non posso svelare di più, ma posso dirvi che Sulla Via di Damasco non va in vacanza. Staremo vicini ai nostri telespettatori per tutta l’estate. Dopotutto, è importante nutrire lo spirito anche sotto l’ombrellone! Colgo l’occasione per augurare buone vacanze a tutti!