La serata di Rai 1 del primo gennaio 2025 riserva un appuntamento emozionante: la proiezione di Togo, una grande amicizia, un lungometraggio firmato da Ericson Core che ripercorre un’avventura epica. Al centro della narrazione ci sono Leonhard Seppala, interpretato da Willem Dafoe, e il suo instancabile compagno a quattro zampe, Togo, impersonato dallo splendido siberian husky Diesel.
Questa storia, ispirata a eventi realmente accaduti, conquista per la potente sintonia fra uomo e cane, e per la straordinaria impresa che le loro forze unite hanno reso possibile.
L’impresa di Togo e Leonhard
Questa vicenda ha origine dal momento in cui Nome, cittadina dell’Alaska, venne colpita da un’emergenza di difterite. Le autorità locali incaricarono Seppala di recuperare importanti antitossine per le strutture sanitarie in difficoltà.
Il percorso era lungo oltre 600 miglia fra andata e ritorno, con temperature rigidissime e ostacoli naturali incombenti. L’atleta norvegese si affidava alla sua squadra di cani da slitta, guidata dall’anziano Togo, un dodicenne irrefrenabile che, a dispetto dell’età, possedeva ancora uno slancio giovanile.
Venne organizzata una staffetta per portare le fiale di siero a destinazione, ma sui giornali finì la storia di un altro cane, Balto, celebrato per decenni e perfino immortalato con una statua a Central Park. Nel film di Core si sottolinea l’apporto inestimabile di Togo, finora rimasto in ombra rispetto al ben più noto Balto.
Al di là della missione, l’opera evidenzia il legame intenso costruito tra Seppala e il suo fedele husky. Dafoe incarna il carattere introverso di un allevatore rigoroso, mentre il cane spicca per la sua testardaggine e l’energia incontenibile.
Si racconta che Togo fosse così intraprendente da spingere Seppala a tentare di darlo via a un vicino, ma il cucciolo ritornò più volte a casa, compiendo chilometri e persino lanciandosi da una finestra per far capire che il suo posto era al fianco del musher.
La verità storica e l’eredità sorprendente
Il viaggio per consegnare le antitossine si svolse nel 1925, affrontando venti intensi, temperature intorno ai -30° e attraversando paesaggi di rara ostilità. Togo guidò la marcia su gran parte del tragitto, percorrendo oltre 250 miglia nelle tratte più critiche.
Nella tappa finale subentrò Gunnar Kaasen, che arrivò a Nome con Balto, mentre Togo e Seppala si fermarono dopo aver superato catene montuose e lastre di ghiaccio molto rischiose. Malgrado il merito spettasse di diritto anche a Togo, il successo mediatico si concentrò sull’altro cane, che compare in cartoni animati e storie per ragazzi.
Seppala e il suo team fecero comunque un tour di presentazioni negli Stati Uniti, apparendo in campagne pubblicitarie e su collezioni di figurine.
Dopo aver guadagnato la stima del suo padrone, Togo fu affidato in età avanzata alla musher Elizabeth Ricker, che lo fece correre libero nei prati del Maine. Seppala ricordava con commozione il distacco avvenuto in un giorno di clima rigido, quando Togo gli mise una zampa sul ginocchio come se non volesse separarsi dal suo migliore amico.
I due collaborarono anche per avviare un allevamento di husky, da cui derivarono diversi discendenti che ancora oggi incuriosiscono i proprietari di cani da slitta. Molti cercano di verificare se nel DNA dei propri animali vi sia una traccia della stirpe di Togo, simbolo di dedizione e coraggio.