Strage a Paderno Dugnano, a Mattino 5 mostrata la confessione: “Ho iniziato e non mi sono più fermato”

Strage a Paderno Dugnano, a Mattino 5 mostrata la confessione: “Ho iniziato e non mi sono più fermato”

Un evento terribile ha sconvolto la comunità di Paderno Dugnano. Un ragazzo di 17 anni ha confessato di aver tolto la vita ai suoi familiari, tra cui il fratello più giovane e i genitori. Il nonno materno del ragazzo, devastato dalla perdita della figlia, ha espresso il suo dolore e il desiderio di restare vicino al nipote, nonostante tutto. Una storia complessa che lascia aperti tanti interrogativi sul perché di questo gesto.

Le parole del nonno: amore e dolore

Il nonno materno del giovane è chiaramente sconvolto dalla tragedia, ma la sua volontà di sostenere il nipote emerge forte. Nonostante il dolore per la perdita della figlia e dei suoi cari, ha dichiarato attraverso il suo avvocato: “Non abbandono mio nipote”. Il suo desiderio di incontrare il ragazzo si fa sempre più pressante, pur sapendo che l’incontro non potrà avvenire prima dell’udienza per la convalida dell’arresto, prevista a breve.

Il ragazzo, rinchiuso nel carcere minorile Beccaria, ha chiesto di poter vedere il nonno. Questo bisogno di confronto familiare potrebbe essere il primo passo verso un tentativo di comprensione del dramma che ha sconvolto la vita di questa famiglia.

Il giovane e il rimorso: consapevolezza e confusione

Durante un primo colloquio con il suo legale, il ragazzo avrebbe mostrato rimorso per ciò che è accaduto. Nonostante abbia confessato il crimine, non è chiaro quale sia stata la motivazione precisa dietro il gesto.

Il legale ha sottolineato come il giovane non sembri in grado di spiegare completamente le ragioni di ciò che è successo. “Ha agito di impulso”, ha riferito l’avvocato, aggiungendo che la premeditazione non sembra essere stata parte del quadro. La confusione mentale e l’enorme carico emotivo rendono difficile ricostruire con precisione gli eventi, e questo sarà uno degli aspetti da chiarire davanti al giudice.

Il giovane, secondo quanto riferito dall’avvocato, si sarebbe reso conto delle conseguenze del suo gesto. Il 17enne avrebbe espresso dispiacere non tanto per se stesso, ma per le vite che ha spezzato. L’orrore dell’atto è amplificato dal numero di ferite inflitte alle vittime, che secondo un primo esame medico, sono state molte.

Il ragazzo ha prima colpito a morte il fratello di 12 anni, poi si è scagliato contro la madre e il padre, infliggendo loro numerose coltellate. Stando a quanto riportato da alcuni quotidiani, il medico legale ha riscontrato un totale di 68 ferite sui corpi, in attesa che vengano effettuati ulteriori esami autoptici.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il giovane avrebbe raccontato di aver iniziato a colpire una volta impugnato il coltello, decidendo di non fermarsi perché temeva che sarebbe stato peggio. Non avrebbe saputo quantificare il numero esatto di coltellate inflitte al fratello, ricordando solo che erano molte.