La professione di inviato televisivo può rivelarsi piuttosto pericolosa, specialmente quando la ricerca di informazioni incrocia persone decise a evitare qualunque tipo di esposizione mediatica. È quanto accaduto a Vincenzo Rubano, inviato di Pomeriggio 5, che si è ritrovato in una situazione di grande pericolo durante un servizio dedicato a un presunto caso di maltrattamenti a Paola, centro in provincia di Cosenza. L’obiettivo era raccogliere testimonianze dirette, ma la visita sul posto si è trasformata in un episodio estremo, con spari che hanno messo a repentaglio l’incolumità della troupe e dello stesso reporter.
Il tentativo di intervistare il padre e la raffica di proiettili
La vicenda dei bambini ricoverati in ospedale con ferite sospette aveva già catturato l’attenzione dei media. I minori, secondo i medici, sembrerebbero aver subito abusi tali da giustificare l’avvio immediato di indagini approfondite.
Già il giorno precedente, Vincenzo Rubano era riuscito a dialogare con la madre e la nonna dei piccoli, raccogliendo la loro versione. Tornato nuovamente sul posto per ascoltare il padre, si è verificato l’episodio peggiore: l’uomo, stando al racconto dell’inviato, avrebbe esploso alcuni colpi contro la troupe.
Alcuni residenti avevano messo in guardia Rubano, ma nessuno poteva immaginare che si arrivasse a utilizzare un’arma da fuoco. Solo l’intervento rapido delle forze dell’ordine, allertate immediatamente, ha evitato il peggio. Le forze dell’ordine, una volta giunte sul luogo, hanno trovato un fucile all’interno dell’abitazione.
Pomeriggio 5 e il ruolo nelle inchieste
Il programma condotto da Myrta Merlino spesso dedica spazio ai temi di cronaca nera, offrendo servizi che in più occasioni si sono rivelati utili anche per chi indaga. Il tentativo di raccogliere ulteriori elementi su questa vicenda rientra in un filone editoriale ben consolidato.
Nell’ultima puntata, è emerso come questo atto non abbia scoraggiato la redazione: al contrario, è stata ribadita la volontà di mantenere alta l’attenzione su ciò che accade lontano dalle luci della ribalta. Chi ha sparato, evidentemente, mirava a tenere lontani giornalisti e telecamere, ma l’emittente ha manifestato fermezza e determinazione nel proseguire la propria attività informativa.
La replica della conduttrice e le immagini
La stessa Myrta Merlino ha espresso solidarietà a Rubano e ai suoi colleghi, raccontando che questi eventi non basteranno ad allontanare chi svolge un ruolo importante nel raccontare la realtà. Durante la puntata, è stato trasmesso un filmato che evidenzia i momenti di panico vissuti sul campo, quando i componenti della troupe si sono dovuti proteggere per evitare di essere raggiunti dai proiettili.
L’episodio sottolinea ancora una volta quanto sia delicata la missione di chi cerca di far luce sulle storie di cronaca. Chi lavora sul campo sa bene che, a volte, il pericolo è dietro l’angolo. Ma la volontà di contribuire a far emergere la verità rimane un motore irrinunciabile per chi crede nel potere dell’informazione.