Mara Favro è sparita ormai da quattro mesi. La sua scomparsa risale alla notte tra il 7 e l’8 marzo scorso, dopo aver terminato un turno di lavoro in una pizzeria. Quella notte, avrebbe dovuto dirigersi a piedi verso casa a Susa, Torino. Secondo il suo datore di lavoro, sarebbe stata vista l’ultima volta lasciare il locale di Chiomonte, dove aveva iniziato a lavorare da poco tempo.
Versioni contrastanti sulla notte della scomparsa
Il datore di lavoro è diventato una figura centrale in questa vicenda, essendo stato accusato da alcuni dipendenti di essere aggressivo. Il pizzaiolo che lavorava lì fino al momento della sparizione di Mara Favro ha fornito una versione diversa degli eventi di quella notte.
Il datore di lavoro sostiene che Mara sia partita con l’auto di un dipendente, per poi tornare da sola con il passaggio di un camionista non identificato. Dopo aver recuperato delle chiavi e delle sigarette dimenticate nel locale, sarebbe poi tornata a piedi lungo la statale 24.
Ma il pizzaiolo ha smentito questa ricostruzione, affermando di non possedere neanche la patente. Durante la trasmissione Chi l’ha visto?, il proprietario della pizzeria ha cercato di difendersi, dichiarando che tutte le accuse contro di lui sono false e che sta dicendo la verità.
La foto misteriosa
Un altro elemento chiave del mistero di Mara Favro è una foto scattata al buio quella stessa notte. Non è chiaro se la foto sia stata scattata da Mara stessa o da qualcun altro. Inizialmente, si pensava fosse un selfie di bassa qualità che la donna avrebbe inviato via WhatsApp a un amico e a sua figlia.
Ma ci sono molti dubbi sull’origine e sull’intenzione dietro lo scatto. L’ex compagno di Mara ha espresso il sospetto che la foto non sia stata inviata da lei e che potrebbe rappresentare un momento di terrore, forse un tentativo di chiedere aiuto. Potrebbe essere un depistaggio da parte di qualcuno che le ha fatto del male?
Il rapporto tra Mara e il datore di lavoro
L’indagine sulla scomparsa di Mara Favro ha portato all’apertura di un fascicolo per omicidio, in seguito a una denuncia presentata dal fratello della donna. Una parte delle indagini si concentra sul rapporto tra Mara e il suo datore di lavoro, l’ultima persona ad averla vista prima della scomparsa.
Una ex dipendente aveva denunciato il datore di lavoro per una presunta aggressione, avvenuta dopo aver chiesto di essere pagata. Anche se ha ritirato la denuncia, ha detto al programma Chi l’ha visto? di essere stata trattata male e di aver avuto problemi per aver cercato di tutelare i suoi diritti lavorativi. Il pizzaiolo, oggi non più impiegato nel locale, ha dichiarato che il datore di lavoro avrebbe sempre accusato gli altri per uscirne pulito e che sarebbe sempre stato molto aggressivo.
Le parole contrastanti
Il datore di lavoro ha replicato dicendo che il pizzaiolo sta mentendo e non capisce perché faccia tali affermazioni, sostenendo di aver pagato tutti e di stare raccontando la verità. In uno dei messaggi inviati quella notte a un amico, Mara Favro avrebbe scritto di voler lasciare la pizzeria, lamentandosi del trattamento ricevuto: “Mi trattano come una pezza da piedi, ma io valgo molto di più”.