Il 13 gennaio 2025, Rai1 propone al pubblico la prima puntata de Il Conte di Montecristo, adattamento televisivo di uno dei classici francesi più amati in assoluto. Questa serie, in otto episodi della durata di cinquanta minuti ciascuno, suddivisi in quattro prime serate, ha suscitato grande curiosità fin dalla presentazione in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2024.
Il progetto nasce dalla visione del regista danese Bille August, già premiato con l’Oscar, che ha scelto Sam Claflin per interpretare il protagonista Edmond Dantès, affiancato da Jeremy Irons nei panni dell’Abate Faria. Il cast, espressione di un lavoro su vasta scala, comprende volti internazionali, oltre agli artisti italiani Michele Riondino, Gabriella Pession, Lino Guanciale e Nicolas Maupas.
La storia di Edmond Dantès
Bille August si è concentrato su uno dei personaggi più celebri della narrativa ottocentesca: Edmond Dantès, ingiustamente accusato di tradimento e rinchiuso senza processo nella fortezza sull’isola di If, al largo di Marsiglia. Dopo un lungo periodo di prigionia, il giovane decide di cambiare identità, trasformandosi nel Conte di Montecristo per perseguire la propria rivincita contro coloro che gli hanno sottratto la libertà.
Da decenni il romanzo di Alexandre Dumas ha ispirato innumerevoli versioni cinematografiche e televisive, ma August ha affermato che un buon adattamento richiede determinate licenze creative per funzionare al meglio sullo schermo.
Un progetto ambizioso tra culture diverse
Durante un incontro ufficiale all’Ambasciata di Francia a Roma, tenutosi il 10 gennaio 2025, il regista ha sottolineato la natura collaborativa di questo lavoro, definendolo un viaggio condiviso da case di produzione e istituzioni europee.
L’ambasciatore francese Briens, presente alla conferenza, ha lodato la serie come esempio di scambio produttivo all’interno del vecchio continente. August ha sottolineato che filmare in più Paesi ha rappresentato un obiettivo stimolante, poiché la storia di Dantès è profondamente radicata in ambientazioni e culture differenti.
Le riprese hanno toccato luoghi sparsi in diversi territori, con l’intento di catturare atmosfere capaci di richiamare lo spirito avventuroso della vicenda. Il regista, visibilmente soddisfatto, ha raccontato come le condizioni di lavoro siano state rese più agevoli dalla disponibilità di produttori e partner attenti ai dettagli, tra cui Palomar e Rai Fiction. A suo dire, si è creata una sintonia perfetta sul set, indispensabile per restituire la forza emotiva del romanzo.
Lo spirito di cooperazione è stato evidente fin dal principio: Bille August ha ricordato che, in fase di scrittura, si sono confrontate diverse sensibilità artistiche. L’obiettivo era mantenere l’anima del testo originario e, contemporaneamente, veicolarne il fascino verso un linguaggio più vicino a un pubblico televisivo contemporaneo. L’idea di rendere attuale la vicenda di Edmond Dantès, enfatizzandone il desiderio di giustizia, ha trovato nel sostegno delle produzioni coinvolte un prezioso supporto.
Scenari suggestivi tra Europa e Mediterraneo
Nel corso dell’autunno 2023, la troupe ha esplorato numerose destinazioni europee. Uno dei set più significativi è Piazza Farnese a Roma, dove è stato allestito uno scenario spettacolare per una sequenza ambientata durante un Carnevale dall’atmosfera cupa.
L’ambasciatore Briens, grande appassionato del romanzo originale, ha espresso entusiasmo per la presenza della produzione nei dintorni di Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia. Questo edificio fu originariamente affittato dalla Francia nel 1874 per ospitare la rappresentanza diplomatica, e in seguito acquistato a titolo definitivo, creando un legame storico con la città eterna.
Un altro luogo cardine è Malta, che ha ospitato alcune sequenze fondamentali, tra cui la scena della tempesta in cui Edmond Dantès rischia di perdere la speranza. Jeremy Irons ha commentato che l’isola, con la sua storia secolare, ha favorito un’interpretazione intensa.
Sam Claflin, collegato da Londra per la conferenza stampa italiana, ha spiegato quanto le condizioni meteo e gli ambienti siano stati elementi utili per calarsi nella mente del protagonista. L’attore ha sottolineato che l’impegno fisico richiesto da scene come la fuga dal Castello d’If o la lotta contro le avversità marine lo hanno portato a esplorare stati emotivi profondi, dandogli modo di vivere la vicenda con ancora più autenticità.
Malta è un gioiello del Mediterraneo apprezzato per l’enorme ricchezza di monumenti e siti archeologici, alcuni dei quali riconosciuti come Patrimonio dell’Unesco. Fra le attrazioni da ricordare figurano il Forte di Sant’Elmo e la Concattedrale di San Giovanni, senza dimenticare edifici preistorici come i templi di Ggantija o l’ipogeo di Hal Saflieni. La produzione ha potuto avvalersi di queste ambientazioni, dando vita a inquadrature di grande impatto visivo, dove la dimensione storica dialoga con il contenuto drammatico del racconto.
Un’altra location che ha ospitato alcune scene è il Palais-Royal di Parigi, situato nel primo arrondissement a nord del Louvre. Questo palazzo, eretto nel XVII secolo, è stato al centro di passaggi epocali della storia francese: in origine residenza del cardinale Richelieu, finì poi nelle mani di Luigi XIII, quindi in quelle di Anna d’Austria.
Successivamente, Luigi XIV lo concesse al fratello, e in età rivoluzionaria il complesso venne trasformato in un polo commerciale. Oggi ospita istituzioni di grande importanza, tra cui il Consiglio di Stato. Spicca al suo interno l’installazione di Daniel Buren, Les Deux Plateaux, che crea un gioco di contrasti grazie a 260 colonne di altezze diverse, dipinte con strisce bianche e nere.
La tappa italiana: Torino, Milano e altre località
La realizzazione di questo adattamento ha interessato ulteriormente il Piemonte, dove la troupe ha trascorso un periodo a Torino e dintorni. Palazzo dal Pozzo della Cisterna, l’Archivio di Stato Sezione Corte, Villa Cinema, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, ma anche Palazzo Carignano, i Musei Reali e la Galleria Subalpina e sono stati luoghi chiave per ricreare lo scenario ottocentesco.
Nei dintorni della città, varie sequenze hanno preso forma al Castello di Strambino, nel Borgo Cornalese e nell’area di Stupingi, mentre nel centro storico spicca Piazza Carlo Alberto, oggi zona frequentata da cittadini e turisti a caccia di scorci storici.
A questi set piemontesi si aggiungono altre località italiane, come Milano, per completare un quadro produttivo di ampia portata. L’energia degli interpreti ha contribuito a valorizzare l’impianto narrativo, aggiungendo sfumature che rendono questo Conte di Montecristo particolarmente coinvolgente. L’incontro fra diversi professionisti provenienti da varie nazioni ha dato forma a un risultato d’insieme in cui la contaminazione culturale emerge in ogni scena.
Il progetto mira a offrire agli spettatori un’avventura che unisce passione, vendetta e desiderio di rinascita. L’adattamento di Bille August punta a ribadire l’attualità di un racconto che, a distanza di quasi due secoli dalla pubblicazione, continua a rispecchiare dinamiche umane cariche di emozioni profonde. L’intento è proporre una narrazione moderna, con interpretazioni convincenti e una messa in scena visivamente sorprendente.