Alessio Lo Passo di Uomini e Donne racconta i 5 mesi in prigione

Alessio Lo Passo di Uomini e Donne racconta i 5 mesi in prigione

Alessio Lo Passo, ex tronista di Uomini e Donne, ha rilasciato un’intervista al settimanale Mio, raccontando ciò che ha passato in cinque mesi di prigione. Adesso è stato scarcerato e sente l’esigenza di comunicare la situazione assurda in cui si è ritrovato a causa di un servizio organizzato. Alessio Lo Passo, oltre a raccontare la sua profonda sofferenza, ha voluto spiegare come tutta la vicenda abbia avuto inizio, a partire dalla proposta di un paparazzo, fino alla denuncia di un medico, in seguito alla quale è stato arrestato.

Alessio Lo Passo spiega l’inizio dell’episodio che lo ha portato in prigione

L’ex tronista racconta di aver avuto un incontro con un paparazzo che gli ha proposto di pubblicare un servizio organizzato. Alessio e la sua ragazza si erano operati per farsi risistemare il setto nasale. Il fotografo gli ha chiesto se avessero potuto creare un caso mediatico, inventando di aver avuto problemi al setto nasale in seguito ad uno scontro per difendere la sua donna.

Alessio spiega che quello era uno dei tanti servizi organizzati che ogni giorno vengono pubblicati sulle pagine di cronaca rosa. Eppure il tutto si è rivelato molto rischioso, tanto da farlo andare in prigione. Gli sviluppi della vicenda hanno avuto inizio quando ha chiesto un risarcimento al chirurgo che lo aveva operato perché non era soddisfatto dell’intervento.

Il chirurgo a quel punto ha rivolto contro di lui il servizio inventato e ha detto che l’intervento non era riuscito bene a causa del presunto scontro che avrebbe avuto Alessio Lo Passo. Per cui, quando l’ex tronista ha presentato una richiesta di risarcimento, il medico lo ha denunciato per tentata estorsione.

Alessio Lo Passo di Uomini e Donne: cosa ha vissuto in prigione

L’ex tronista di Uomini e Donne ha raccontato di aver vissuto un mese e mezzo un vero e proprio incubo. Ha perso 15 chili e non riusciva a farsi una ragione di ciò che era accaduto. Ha vissuto in una cella di due metri quadrati insieme ad altri tre ragazzi.

Adesso, dopo la brutta esperienza vissuta, gli interessa soltanto la sua libertà. Ha deciso di non fare il nome del medico che lo ha denunciato e di staccare da tutto. È tornato a La Spezia a casa della sua famiglia insieme agli amici e ai familiari, riflettendo su quali sono le cose importanti della vita.

Ha anche dei progetti per il futuro, volendo sfruttare a livello lavorativo la sua passione per il mondo del personal trainer.